
Le firme di Giovanni Vermexio.
di Gianni Grillo
I turisti che vengo a visitare la nostra città, restano affascinati da tutto ciò che illumina il loro sguardo. Dalla zona archeologica, alle spiagge incantate dalle acque limpide e cristalline, dalle meraviglie architettoniche del barocco all’accogliente cordialità della sua gente.

Ma il turista cerca anche delle piccole curiosità, quelle che poi andrà a riferire agli amici allorquando nel raccontare le meraviglie del viaggio, come ad impreziosire la bellezza della loro vacanza a Siracusa.

Vi sveliamo in questo caso una curiosità che non tutti i siracusani conoscono; e chi la conosce ne porta soltanto un riferimento parziale.
Il riferimento è alla “lucertola vermexiana” posta in un angolo del frontone di Palazzo Vermexio, attuale sede del Municipio di Siracusa.

I Vermexio erano una famiglia di origine spagnola trasferitasi nella nostra città agli inizi del XVII° secolo.
Alcuni di loro erano architetti e, il più noto di essi, Giovanni, fu l’esecutore dell’omonimo palazzo.
Come molti artisti amano fare, anche lui “firmava” le proprie opere; nel suo caso, scolpendo appunto una piccola lucertola ( suo soprannome per la chiara assonanza del cognome con il significato della parola “verme”, nella lingua madre).

La curiosità, nella curiosità, sta nel fatto che Giovanni non firmò soltanto il palazzo del Municipio.
Una sua “firma” la possiamo osservare recandoci in via Vittorio Veneto ed osservando la facciata della Chiesa dedicata a San Filippo Neri (purtroppo solitamente chiusa) ubicata accanto all’antico Palazzo Interlandi, un tempo sede dell’Istituto delle suore Orsoline.

Una terza firma la si può invece rinvenire
nel cortile interno di Palazzo Blanco, antica struttura nobiliare in via Maniace.
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