
A Frutta Martorana di Siracusa
di Gianni Grillo
Il turista che si soffermi a guardare all’interno della vetrina di una pasticceria siracusana non dovrà meravigliarsi se, dinanzi ai suoi occhi, appaiono cesti di frutta che sembra appena colta dagli alberi.
Mandarini, fichi, albicocche, ciliegie, persino fette d’anguria, dai colori smaglianti, fanno bella mostra di sé come a dire “prendimi e mordimi”.
Si tratta di frutta “Martorana”, una composizione di pasta reale, fatta di zucchero e mandorle, dipinta con colori naturali. Tale specialità dolciaria nasce a Palermo in un convento di suore benedettine diretto dalla nobildonna Eloisa Martorana, da cui la denominazione, e presto divenuta caratteristica in tutta la Sicilia.
Col tempo, dei veri e propri artisti pasticceri sono riusciti a realizzare prodotti d’incredibile realismo, per l’accurata perfezione delle forme e dei colori, arrivando persino ad imitare i frutti in via di decomposizione.
Sin dalle origini, sembra che il godimento dell’occhio dovesse prevalere su quello del palato; pertanto le sorelle usavano adornare i loro giardini con questi frutti, specie in occasione di visite di notabili, alti prelati e a volte anche di componenti la famiglia reale.
Ecco perché tale specialità dolciaria è anche conosciuta col nome di “pasta reale”.
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