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“ATTURNA E SVELATA “. ORTIGIA. FESTA DELL’IMMACOLATA.
di Michele Buonomo
L’ 8 dicembre con l’Immacolata apre i battenti il lungo periodo di festeggiamenti a Siracusa. Dal 13 al 20 dicembre con l’Ottavario di Santa Lucia , Patrona della città, sino a giungere al Natale passando per Capodanno e l’Epifania.

La festa dell’8 dicembre tende ad esaltare con questo dogma cattolico la figura della Vergine Maria preservata dal peccato originale già nel momento stesso in cui le appare l’arcangelo Gabriele: da lì il concepimento di Gesù. Secondo la Chiesa tutti quanti gli uomini nascono già con il peccato originale e solo la Madonna è immune da ciò , per scelta di Dio, in prospettiva della venuta del Messia.
“ATTURNA E SVELATA “
Le antiche tradizioni siracusane non hanno perso di vista le giornate salienti riferite al novenario di Maria. Partendo già dal commovente momento della”Svelata” della statua della Madonna.
All’alba del 29 novembre, presso la Parrocchia di San Giovanni Battista e con precisione all’interno della Chiesa di San Filippo alla Giudecca, il Simulacro della Vergine viene venerato grazie soprattutto all’impegno della “Confraternita dell’Immacolata”. Il tutto avveniva storicamente nella Chiesa di San Francesco in piazza Corpaci, da tempo chiusa in attesa di restauro.
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Emozione desta la caratteristica “Atturna”, ovvero il giro della banda musicale per le maggiori vie di Ortigia a partire dalle 3 sino alle 5. La musica della banda, anche con toni intensi come fosse giorno, risveglia i residenti annunciando l’inizio dei festeggiamenti e invitandoli ad accorrere . La banda fa appunto il suo rientro in Chiesa in tempo per le 5 del mattino quando ha inizio la celebrazione della messa.

Ed è questa la parte più toccante , con la tradizionale “Svelata”, in un’atmosfera mistica totalmente al buio con la Chiesa piena di fedeli. Compito del parroco Padre Flavio Cappuccio annunciare la frase solenne: “ed ora Maria svelaci il tuo volto”.

Le luci iniziano gradualmente ad accendersi e palpita il cuore dei tanti presenti, molti in lacrime, allo scorrere del velo bianco che ricopre il Simulacro dell’Immacolata posto sull’altare maggiore. Al termine dell’omelia ,al grido “Viva Maria” di devoti e portatori , entra in Chiesa la banda musicale al suono di un inno alla Madonna con il maestro che porta in dono un bellissimo cesto di fiori.
PROGRAMMA FESTEGGIAMENTI
Durante i giorni successivi ricco e nutrito il programma che porta a giorno 8. Diversi i momenti celebrativi e interessanti a corollario della festa. Tra tutti spicca la mostra :” La Confraternita dell’Immacolata tra storia e devozione” organizzata presso la sala parrocchiale “Padre D’Asta”.
I festeggiamenti entrano ovviamente nel vivo giovedì 8 dicembre con la Santa Messa Pontificale delle 10.30 celebrata dall’Arcivescovo di Siracusa Mons. Salvatore Pappalardo.
Alle 16.00, presso la Chiesa di San Giovanni Battista in piazza del Precursore, avverrà la consegna dei berretti azzurri ai portatori del Simulacro dell’immacolata. Subito dopo la Messa e la Consacrazione dei Fanciulli al Cuore Immacolato di Maria.
Alle 17.30 è prevista l’uscita trionfale della statua dell’Immacolata, dalla Chiesa di San Filippo alla Giudecca, con il maestro Carmelo Aglieco ad eseguire al flauto l’Ave Maria di Gounod. Il campanellaio sarà il confrate Vincenzo Barresi.
La processione si snoderà attraverso le seguenti vie di Ortigia: via della Giudecca, piazza Corpaci, via Gargallo, via dei Mergulensi, via Santi Coronati, via Maestranza, piazza Archimede, via Roma, piazza Minerva, piazza Duomo, via Carceri Vecchie, via Ruggero VII, largo Porta Marina, via Savoia, largo XXV Luglio, corso Matteotti, nuovamente piazza Archimede e via Maestranza per fare rientro alla Chiesa di San Filippo per via della Giudecca.
VISITE GUIDATE E GASTRONOMIA LOCALE
Questi giorni di festa saranno l’occasione per tanti visitatori di recarsi al Museo dei Pupi in via della Giudecca ; partecipare a visite guidate presso la cripta, ipogeo e pozzo della Chiesa di San Filippo Apostolo sempre nella stessa via.
Oltre a poter gustare le tradizionali prelibatezze locali per le vie di Ortigia e il gustosissmo “zuccaro”: tipico dolce siracusano, duro come il torrone, completamente lavorato a mano e fatto di solo zucchero e miele.
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