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Thapsos  a due passi da Siracusa
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Thapsos a due passi da Siracusa

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Thapsos. A due passi da Siracusa.

di Gianni Grillo

Il vero intento delle notizie e delle immagini proposte è quello di stimolare l’attenzione di qualcuno verso questo sito di grande importanza archeologica.
Per quanti non lo sapessero, Thapsos è il nome greco che apprendiamo da Tucidite: ”è una lingua che si protende nel mare da uno stretto istimo, ed è molto vicina a Siracusa che si può raggiungere sia a piedi che per mare”.

 Siamo a Tapshos (ph. Gianni Grillo) Siamo a Tapshos (ph. Gianni Grillo)

Da un punto di vista geografico, infatti, il sito è localizzato nella penisola di Magnisi (dall’arabo “mismar”, che vuol dire chiodo) nel comune di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa.
Le sue origini risalgono alla preistoria. Le prime notizie certe provengono dagli scavi iniziati nel 1880, dapprima dal Cavallari ed in seguito da Paolo Orsi per poi continuare negli anni settanta del novecento con Giuseppe Voza e Bernabò Brea.

Panoramica Tapshos (ph. Gianni Grillo)
Panoramica Tapshos (ph. Gianni Grillo)

Così apprendiamo che questo importantissimo sito, che ha dato vita alla così detta “cultura di Thapsos”, era già abitato sin dall’età del bronzo; vale a dire tra il XIV e il XIII secolo avanti Cristo. A raccontarcene la storia, ovviamente, sono gli innumerevoli reperti trovati a corredo delle tombe o nella parte appena prospiciente l’istimo dove era sorto il primo nucleo di abitazioni, aventi forma circolare. Quindi, sappiamo tutto della fauna, composta prevalentemente da animali da cortile i cui resti sono stati ritrovati in alcune fosse contenenti ogni sorta di rifiuti domestici.

 Inquadratura da Tapshos (ph. Gianni Grillo)
Inquadratura da Tapshos (ph. Gianni Grillo)

Sappiamo ancora che altre tracce di abitazioni sono state rinvenute sparse in varie parti della penisola dove, peraltro, esistono tre tipi diversi di necropoli, a testimonianza di altrettante contiguità con altre civiltà, come quella micenea o quella maltese.

 Reperti Thapsos (ph. Gianni Grillo)
Reperti Thapsos (ph. Gianni Grillo)

Ma non sto qui a farla troppo lunga. Le immagini che vedrete, a parte quelle panoramiche sull’attuale aspetto del sito, vi mostrano alcune tombe a grotticella artificiale, con camere sepolcrali a pianta circolare scavate nella roccia oltre ad un paio di sepolture “a camera” con cella circolare di vaste dimensioni, con vestibolo servito da “dromos” (per far defluire le acque del mare essendo queste ultime scavate proprio sulla scogliera sul lato nord della penisola).

Resti Tapshos (ph. Gianni Grillo)
Resti Tapshos (ph. Gianni Grillo)

Per concludere, vedrete alcune immagini dell’oggettistica attualmente custodita presso il Museo Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa il cui studio è servito agli archeologi, sopra menzionati, per dedurre tulle le indicazioni necessarie per potere affermare l’indiscutibile importanza antropologica del sito di Thapsos.

 Scheletri Tapshos (ph. Gianni Grillo)

Scheletri Tapshos (ph. Gianni Grillo)

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